di Raffaella Milandri
La qualità della vita, oggi, si misura in base alle occasioni da
fotografare con il cellulare e postare su Facebook? Con il cellulare,
chiunque è sempre pronto a scattare foto e fare filmati, anche “a
tradimento” e di nascosto, in cerca di notorietà, di tanti “mi piace” su
facebook. Ovviamente, mi duole dire, il gatto di casa, il piatto di
pastasciutta, la zia Clara che si cimenta con il karaoke o la cugina
Clementina in mutande sono interessanti e simpatici, ma la “Fotografia”
con la F maiuscola è un’altra cosa, nella maggior parte dei casi.
Se una gita fuori porta basta per scatenare il “fotografo” latente in
ognuno, invece un viaggio in Italia o all’estero, sia come viaggiatore
indipendente che in gruppo turistico organizzato, trasforma molti di noi
in pirati all’arrembaggio di una nave carica di… immagini da catturare
con il cellulare o, meglio ancora, con l’obiettivo fotografico. Le
situazioni più impensate, colorate, folkloristiche e straordinarie
spingono all’azzardo estremo e un selfie può portare addirittura alla
morte; lo documenta ad esempio questo articolo http://www.lospillo.net/10-incredibili-storie-di-persone-morte-per-un-selfie/ . Ognuno è alla ricerca dello “scatto memorabile” di se stesso o del prossimo, o del panorama, o di un animale selvaggio.
In qualità di fotografa sono a chiedere provocatoriamente: scattare foto può infrangere i diritti umani? ...segue...
L'articolo completo è disponibile a questo link http://www.ilmascalzone.it/2016/08/sei-un-fotografo-responsabile/
Raffaella Milandri |